L’Abruzzo sta ricevendo ottimi riscontri dal punto di vista sanitario, tanto da essere diventato il capofila dell’innovazione ospedaliera.
I dati parlano chiaro: il settore sanitario sta, in questi ultimi anni, destando non poca preoccupazione nei civili e elle istituzioni. Questo ambito è infatti stato classificato in seconda posizione tra i cybercriminali, facendo così diventare i dati dei pazienti italiani oggetto di divulgazione illegale e violando ogni forma di privacy. Ci sono state, in questo ultimo periodo, decine di strutture cliniche al centro del mirino e, per questo motivo, sono state messe in atto iniziative volte a porre in sicurezza migliaia di dati.
Tra i territori più idonei a questi progetti, spicca in maniera assoluta l’Abruzzo. Una regione che, negli ultimi anni, si è dimostrata essere sinonimo di innovazione sanitaria, tanto da da reagire a tutte le difficoltà con serietà e determinazione.
Una considerazione, questa, che trova un fondamento per quanto accaduto lo scorso maggio. C’è infatti stato un potentissimo attacco hacker nella Asl 1, che comprende le provincie di Avezzano, L’Aquila e Sulmona. Il territorio era stato preso di mira dalla gang ransomware Monti, la quale aveva attaccato bruscamente tutte le attività amministrative e sanitarie della Asl.
È così intervenuta una talk force competente che, in meno di un mese, è riuscita a recuperare tutto quello che era stato perduto. La squadra – capitanata dal dott. Riccardo Urbani – ha aderito, successivamente, al Polo Strategico Nazionale. Si tratta del cloud attraverso cui lo Stato mette in sicurezza i datti delle Pubbliche Amministrazioni; in questo modo i processi sono stati sempre più semplificati, e sono migrati sul PSN anche per tutte le altre Asl abruzzesi. Questa sfida sanitaria è stata quindi la protagonista del territorio dell’Abruzzo, che ha saputo destreggiarsi perfettamente discostandosi dalle realtà, non ancora ben risolte, delle altre regioni che sono anche più quotate.
Un risultato, questo, che non ha nemmeno stupito più di tanto: c’è da dire che la sanità abruzzese era uno dei punti di riferimento della campagna elettorale dell’attuale Presidente Marco Marsilio. Grazie a quest’ultimo, e grazie ai fondi del Pnrr, è stato quindi attuato un piano triennale di 50 milioni di euro che possa finanziare la vera e propria rivoluzione digitale della regione. Dopo la nascita di Abruzzo sanità online, una piattaforma digitale incentrata sul dialogo tra il sistema sanitario regionale e i cittadini, a stupire è stato anche il lancio di un’App ad essa associata e l’annuncio delle sperimentazioni volte a proteggere qualsiasi attacco hacker. Non è però finita qui: in Abruzzo l’innovazione sanitaria è sempre in crescita.
Il task force ha così in mente di inserire anche l’intelligenza artificiale in ambito medicale, e di adottare il cosiddetto VNA (Vendor Neutral Archive), una soluzione digitale che si basa sulla gestione dei dati clinici. Tutte iniziative, queste, che rappresenteranno un punto di svolta per la sanità abruzzese, già di per sé al primo posto in fatto di tecnologie e innovazione. In Abruzzo si respira insomma un futuro limpido e sincero, un futuro in cui la sanità possa essere qualcosa di cui potersi fidare e a cui affidarsi nei momenti più difficili. Adesso sembra essere ancora un miraggio lontano ma, con la cooperazione e con un’apertura mentale non indifferente, potrebbe trasformarsi in concretezza. L’Abruzzo ha iniziato la sua lotta al cambiamento, e di questo gli è già riconoscente tutta Italia.
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