Dopo le tensioni degli ultimi anni legate alla crescita dei tassi, il probabile avvicinarsi del taglio da parte della BCE sta favorendo una ripresa del mercato. Quali sono le implicazioni sull’andamento delle quotazioni delle azioni Mutuionline?
Negli ultimi mesi, sia l’Euribor che l’Irs, utilizzati come riferimento per mutui a tasso variabile e fisso, hanno registrato un leggero calo, seppur limitato.
A febbraio, l’Euribor a 3 mesi è sceso a 3,92%, mentre l’Irs a dieci anni è arrivato al 2,74%. Questo ha comportato una riduzione dei tassi medi per mutui a 20 e 30 anni, sia per il tasso variabile (5,04%) che per quello fisso (3,29%). Di conseguenza, cresce la preferenza per i finanziamenti a tasso fisso, con la percentuale di richieste che ha raggiunto il 96,6% a febbraio, rispetto al 2,4% per quelli a tasso variabile.
Questa tendenza si rafforza nel tempo, poiché il tasso fisso risulta sempre più conveniente rispetto a quello variabile, spingendo sempre più persone a optare per mutui a rata immutabile nel tempo.
La maggioranza delle richieste di mutuo in Italia è ancora per l’acquisto della prima casa, ma la percentuale è scesa dal 66,3% nel periodo ottobre-dicembre 2023 al 54,5% tra gennaio e febbraio 2024. Questo calo è dovuto all’aumento delle surroghe, che rappresentano il 36,2% delle richieste totali, in crescita di quasi 15 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Le surroghe diventano più popolari grazie al calo dei tassi, che rende conveniente sostituire i vecchi mutui. Al contempo, la percentuale di mutui per l’acquisto della seconda casa è scesa dal 6,9% al 5,4%, mentre quelli per la ristrutturazione sono passati dal 3,6% al 2,7%, anche a causa di restrizioni sul Superbonus. I finanziamenti per consolidamento e liquidità sono scesi dall’1,8% all’1,2%.
La settimana in corso potrebbe avere un impatto molto importante sull’andamento di medio periodo del titolo. Come si vede dal grafico, infatti, la rottura in chiusura di settimana di area 34,90 € potrebbe favorire un’accelerazione rialzista secondo lo scenario mostrato in figura.
Viceversa, il mancato break rialzista potrebbe favorire una fase di debolezza delle quotazioni. Una chiusura settimanale inferiore al supporto in area 28,04 € potrebbe favorire un’inversione ribassista.
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