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Artigianato, l’Italia fa passi indietro e l’Abruzzo è fanalino di coda

In Abruzzo si prospetta un calo di 92 attività artigianali: A confermarlo è lo studio svolto per la CNA regionale da Aldo Ronci.

Non c’è solo l’emergenza legata al maltempo a colpire l’Abruzzo: lo studio svolto per la CNA regionale da Aldo Ronci, infatti, parla di una grave crisi per le attività artigianali.

Artigianato, Abruzzo in penultima posizione
Crollo delle imprese artigiane in Abruzzo, decremento di 92 unità in nove mesi (Ansa) – sulmonaoggi.it

Tra gennaio e settembre, Aldo Ronci fa sapere che le iscrizioni sono state 1.222, mentre le cessazioni 1.314. Questo significa che le attività artigianali hanno avuto un calo di 92 unità. Questo dato colloca l’Abruzzo al penultimo posto avanti solo all’Umbria in questa triste “classifica”.

Il dato positivo arriva però se si guarda al complesso del mondo, visto che ci sono 362 unita in più. Il calo delle 92 attività, avvenuto nei nove mesi dell’anno ancora in corso, è peggiore dell’anno precedente che si era fermato a quota 56.

Artigianato, l’Abruzzo scivola al penultimo posto: i dati

Come già accennato, non c’è solo il maltempo a preoccupare l’Abruzzo. Anche le attività artigianali, infatti, hanno subito un calo di 92 unità in soli nove mesi.

Artigianato, Abruzzo in penultima posizione
Artigianato, l’Abruzzo scivola in penultima posizione davanti solo all’Umbria – sulmonaoggi.it

Andiamo a vedere nel dettaglio l’andamento delle provincie: Chieti (-47), Teramo (-24), mentre viaggia con grande difficoltà l’Aquila (-14). Il vice direttore della CNA Abruzzo, Silvio Calice, ha detto la sua su come provare a cambiare rotta affermando: “Dal 2009 ad oggi abbiamo perso per strada quasi 7mila imprese artigiane, che vogliono dire qualcosa come circa 20mila addetti, più di quanti ne metta assieme il distretto dell’automotive. In Abruzzo avremmo una legge regionale sull’artigianato piuttosto avanzata, sennonché in tutti questi anni i diversi governi regionali che si sono succeduti non le hanno dato attuazione, nonostante contenga strumenti per rafforzare e sostenere le microimprese. Vanno attivati sistemi di accompagnamento e assistenza, anche attraverso la collaborazione con le associazioni di categoria”.

Altri possibili rimedi per il vice direttore della CNA Abruzzo sono da trovare “nel potenziamento del ruolo dei confidi per l’accesso al credito bancario e nello sviluppo del micro-credito: uno dei nodi che spiega la forte mortalità del nostro sistema di micro imprese è legato alle difficoltà di accesso al credito. Ma serve anche un sostegno alle imprese artigiane e alle Pmi nel processo di successione, con la promozione di iniziative di formazione e informazione sul trasferimento di azienda: ci sono aziende sane che chiudono perché non si trova chi le voglia rilevare”.

 

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