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Perché si dice andare in brodo di giuggiole? Potresti berlo davvero e coltivare questa pianta particolare

La lingua italiana è ricca di vocaboli e la loro origine è affascinante. Ci troviamo a usare di solito uno stretto numero di parole in certi ambiti. Quando vogliamo esprimere meglio un’emozione o un concetto ci aiutano anche tanti modi di dire. Scopriamone uno.

Il linguaggio accomuna gli esseri viventi. Gli animali emettono suoni e canti particolari e spesso gradevoli. Per quanto riguarda l’uomo, per comunicare può usare diversi modi. Si ha la simbologia dei colori, ad esempio. La troviamo nel semaforo o a volte sui rubinetti per indicare l’acqua calda o fredda. Ci sono le infografiche che fanno uso di disegni e così via. Il mezzo principale resta il linguaggio. Si può avere una comunicazione scritta oppure orale. In entrambi i casi capita di usare citazioni letterarie o cinematografiche, proverbi e modi di dire.

Ecco perché si dice andare in brodo di giuggiole

Forse abbiamo ascoltato la frase “Andare in brodo di giuggiole”. I linguisti, tra cui i consulenti dell’enciclopedia Treccani, tengono a sottolineare che all’origine il detto era diverso. Infatti ci sono documenti specialmente toscani che farebbero riferimento alle succiole. Queste sono le castagne bollite con la buccia. Per mangiarle bisognerebbe succiarle, succhiarle. Quindi, cosa sono le giuggiole? Dalla Toscana spostiamoci in Veneto. Qui vicino al Lago di Garda la famiglia dei Gonzaga nel Cinquecento sembra avessero dei possedimenti. Qui si trovavano molte piante di giuggiolo della famiglia delle Rhamnaceae. Dal frutto traevano un liquore con l’aggiunta di altri ingredienti. Tanto era gustoso e dolce che portava a un piacere immenso. Da cui l’andare in brodo di giuggiole. Precisiamo, quindi, che si indicava brodo in origine quello della cottura delle castagne. Nel secondo caso per brodo si intese il liquido liquoroso derivato da quel frutto in una preparazione particolare.

La Ziziphus jujuba

In entrambi i casi si voleva indicare una sensazione di intenso piacere, compiacimento e gioia. Quindi, ecco perché si dice andare in brodo di giuggiole. Il liquore di giuggiole si potrebbe fare a casa con pochi ingredienti oppure comprarlo. Dal frutto oltre al liquore si ricava una marmellata. Per quanto riguarda la pianta, la Ziziphus jujuba, se si ha a disposizione un giardino scopriamo qualche dritta per coltivarla. La piantina giovane potremmo metterla in un vaso. Appena cresce si dovrebbe mettere in un terreno. La zona dovrebbe essere soleggiata evitando quella battuta dai venti. Negli inverni rigidi è opportuno proteggerla magari con teli in TNT. La raccolta delle giuggiole mature avverrebbe in autunno.

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