Chi siamo

Disclaimer

Privacy Policy

Lo sai che se sbagli pensione perdi 1/3 del trattamento e lasci soldi allo Stato?

Andare in pensione può sembrare una cosa da niente e invece è tra le cose più importanti che ci sono. Sia perché la pensione è il premio che ogni lavoratore vuole raggiungere dopo una lunga carriera lavorativa ma anche per altri motivi. Perché la pensione aiuta a vivere dopo il lavoro quando si raggiunge il meritato riposo.

Ma guai a sbagliare qualcosa quando è il momento di andare in pensione. Perché ci sono trattamenti e trattamenti. Per esempio, basta un banale errore e si perdono tanti soldi per il resto della vita. Lo sai che se sbagli pensione puoi arrivare a perdere 1/3 del trattamento?

Lo sai che se sbagli pensione perdi 1/3 del trattamento?

Basta davvero poco per compromettere irrimediabilmente la propria pensione. Perché basta sbagliare misura ed il gioco è fatto. Una scelta sbagliata e la pensione per il resto della vita diventa piena di rimpianti. Non tutti sanno che a volte saper scegliere con quale misura andare in pensione è importantissimo. Nel 2024 chi raggiunge i 41 anni di contributi versati ed i 62 anni di età può andare in pensione con la Quota 103. Ma con 41 anni di versamenti può andare in pensione, alle giuste condizioni e con i giusti requisiti, pure con la Quota 41 per i precoci. Può sembrare la stessa cosa e invece non lo è. Perché una pensione è più penalizzante rispetto all’altra.

Non si possono paragonare Quota 103 e Quota 41

In effetti chi raggiunge i 41 anni di contributi versati può avere diritto a due misure. Ed una misura è nettamente migliore rispetto all’altra, almeno dal punto di vista degli importi della prestazione. In effetti ci sono molte differenze tra le due misure soprattutto per quanto riguarda il calcolo della prestazione. E c’è chi, scegliendo Quota 103 erroneamente, perde 1/3 della pensione per il resto della vita.

Naturalmente rientrare nella Quota 103 è più facile rispetto alla Quota 41 per i precoci. Infatti la Quota 103 è destinata alla generalità dei lavoratori che raggiungono sia i 41 anni di contributi che i 62 anni di età. La Quota 41 per i precoci invece è una misura completamente differente, destinata solo a pochi. Ma se uno rientra in entrambe le misure, sul calcolo non c’è paragone che tenga.

Il sistema di calcolo è fondamentale

Per andare in pensione con la Quota 41 bisogna rientrare tra gli invalidi, i caregiver, gli addetti ai lavori gravosi o i disoccupati. Ed un anno dei 41 richiesti deve essere antecedenti il 19imo anno di età del richiedente. La pensione con Quota 41 permette al lavoratore che ha iniziato a lavorare prima del 1996 e che al 31 dicembre 1995 aveva già maturato 18 anni di contributi versati, di prendere un trattamento calcolato con il retributivo fino al 31 dicembre 2011. Con la Quota 103 invece la pensione è calcolata interamente con il contributivo. Un vincolo pesante perché tra le due versioni di sistema di calcolo della pensione, la seconda è nettamente penalizzante.

Impostazioni privacy