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Prendere la NASPI e lavorare è possibile, ecco i limiti e come sfruttare una doppia entrata

Prendere la NASPI fin quando un contribuente è disoccupato e senza lavoro è una cosa normale. La NASPI si prende per massimo 24 mesi ed in misura pari alla metà delle settimane lavorate negli ultimi 4 anni.

In genere al trovare un nuovo lavoro si interrompe la NASPI. Ma non sempre è così. Perché si può lavorare e percepire lo stesso l’indennità. E recentemente sono stati aumentati i limiti di reddito utili a prendere sia la NASPI che uno stipendio o un reddito di lavoro autonomo.

Prendere la NASPI e lavorare è possibile, ecco i limiti e come sfruttare una doppia entrata

Sono nate le nuove soglie di reddito da lavoro, sia da autonomo che da dipendente che danno diritto lo stesso a proseguire con la NASPI per chi la percepisce. Infatti la normativa prevede la piena cumulabilità, sempre entro determinati limiti, dei redditi derivanti dallo svolgimento di attività lavorativa durante il corso di fruizione della NASPI. Questo vale anche per i beneficiari della DIS.COLL, cioè della indennità per disoccupati per chi proviene da rapporti di collaborazione. Per la NASPI non ci sono limiti alla tipologia di attività lavorativa, perché vale quella da lavoro subordinato, autonomo o parasubordinato. Per la DIS.COLL invece solo i redditi da lavoro autonomo e parasubordinato possono essere cumulati.

I vincoli sono esclusivamente quelli reddituali e naturalmente, il nuovo rapporto di lavoro se da dipendente, non deve essere a tempo indeterminato altrimenti la NASPI o la DIS.COLL vengono revocate. Il riferimento reddituale invece è alla no tax area. Infatti per chi trova un lavoro a tempo determinato per continuare a prendere le indennità per disoccupati non deve superare come reddito prodotto da tali attività, la soglia della no tax area. Prendere la NASPI e lavorare è possibile, ma bisogna rientrare nei parametri prestabiliti.

Ecco i nuovi limiti 2024

Il beneficiario di NASPI nel momento in cui trova una nuova occupazione tra quelle cumulabili con la prestazione di disoccupazione, è tenuto a comunicare all’INPS il reddito annuo presunto. Perché l’INPS deve calcolare oltre al diritto a continuare a prendere la NASPI, anche la misura dell’indennità da erogare.

Grazie alle novità fiscali introdotte dal DLGS n° 216 del 30 dicembre 2023, è aumentata la soglia di non imposizione fiscale per i contribuenti italiani. In pratica è aumentata la no tax area. Pertanto, sale anche la soglia di reddito fino alla quale non ci sono problemi di cumulo con l’indennità per disoccupati. Si passa da 8.173,91 euro che era la soglia 2023 a 8.500 euro che è la soglia 2024. Questo per chi trova un nuovo lavoro, non a tempo indeterminato, come subordinato o parasubordinato. Perché per il reddito da lavoro autonomo la soglia è invariata rispetto al 2023 e resta pari a 5.500 euro. Invece per il lavoro occasionale, la soglia resta sempre quella dei 5.000 euro annui. In questo caso non bisogna nemmeno fare comunicazione all’INPS.

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