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3 abitudini disgustose presenti nel Galateo che oggi farebbero ribrezzo

Pochi libri hanno la fortuna di diventare veri riferimenti costanti nella vita delle persone. Destino, questo, riservato suo malgrado al Galateo, che entra a far parte anche di modi di dire e proverbi nonostante fosse nata come un’opera dal carattere riservato.

Fu concepito come una vera e propria guida al comportamento della persona di mondo all’interno delle corti del Rinascimento. Il suo autore, Monsignor della Casa, era un letterato ed arcivescovo che si muoveva negli ambiti più elevati della politica. L’ambiente di riferimento è quello dei luoghi di potere dell’Italia dei Principi. Rappresentava una guida utile ad evitare gli errori pratici diffusi. Ma ciò che emerge è raccapricciante: ecco 3 abitudini disgustose presenti nel Galateo di Monsignor della Casa da far accapponare la pelle.

Abitudini raccapriccianti

I pasti delle tavolate delle corti rinascimentali non dovevano essere sobri. Si trattava di un modo per dimostrare potere e magnificenza. E non dovevano neppure essere puliti, visto che abbondavano di sughi e spezie. L’utilizzo delle posate era molto limitato. Così era previsto raccogliere il sugo delle portate direttamente con le dita. Purché, spiega in un passo Monsignor della Casa, queste non arrivassero al punto tale da imbrattare del tutto il tovagliolo.

In secondo luogo, sputare era evidentemente comune, anche a tavola. Per questo si consiglia di farlo in modo consono e poco evidente. Monsignor della Casa afferma di aver sentito parlare di luoghi in cui nessuno sputa mai, in alcuna occasione. Pur sognando di vivere in un luogo del genere, spera che gli uomini possano ridurne la pratica almeno a tavola.

Evidentemente le persone erano solite alzarsi da tavola ponendo uno strumento per mangiare, detto stecco, sull’orecchio. Proprio come, dice, i barbieri che vi appoggiano gli strumenti per comodità. Lo strumento cui fa riferimento era l’antecedente della forchetta: aveva degli stecchi fatti da piume d’uccello o cannette appuntite per poter infilare gli oggetti. L’autore raccomandava di astenersi dal farlo. Similmente spera lo stesso per quanti portavano lo stuzzicadenti legato al collo nel corso della giornata. D’altro canto, non si sapeva mai quando poteva servire.

3 abitudini disgustose presenti nel Galateo di Monsignor della Casa da far accapponare la pelle

Suona strano, ma si riteneva maleducato offrire da bere. Era un atto proveniente dai paesi germanici, che però portava all’ubriachezza ed alla perdita del senno. Le pagine del Galateo sono ricche di considerazioni ben più estese rispetto alla sola tavola. Basti pensare che varie pagine dell’opera sono dedicate a spiegare il perché non dovremmo raccontare i nostri sogni al grande pubblico. Essenzialmente annoiano, non stupiscono e non interessano a nessuno: ognuno, riflette Monsignor della Casa, è geloso dei propri. Forse più che di un trattato di bon ton si può parlare di uno studio disincantato sulla psicologia umana.

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