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Rischia di perdere la detrazione il contribuente che nel 2023 ha poca imposta

Molti contribuenti potranno finalmente recuperare ciò che hanno speso nell’anno d’imposta precedente grazie alle detrazioni. Molti altri potranno continuare a sfruttare le detrazioni ripartite in più anni di dichiarazione reddituale e provenienti dalla ristrutturazione edilizia e da Bonus simili.

Infatti, sono tanti i contribuenti che da anni stanno recuperando le spese di ristrutturazione degli anni precedenti. Parliamo di contribuenti che negli anni precedenti hanno ristrutturato casa sfruttando la detrazione per le opere di ristrutturazione edilizia, per l’Ecobonus, per il Sisma Bonus o addirittura per il Superbonus al 110%. Spese che, come previsto dalle normative, il contribuente può recuperare in 10 anni di dichiarazioni dei redditi consecutive. E adesso che sta per partire la nuova stagione del modello 730, ecco che un’altra rata è da sfruttare. Ma non sempre è così. Perché rischia di perdere la detrazione il contribuente che nel 2024 si trova in questa particolare situazione.

Rischia di perdere la detrazione il contribuente che nel 2023 ha poca imposta

Per continuare a godere delle detrazioni spettanti serve che il contribuente si trovi in una situazione di capienza fiscale come negli altri anni. Altrimenti sono guai seri. In alcuni si corre il rischio di non avere diritto alla nuova rata della detrazione percepita già negli anni precedenti. Questo può dipendere da numerosi fattori che adesso andremo ad analizzare. Cosa significa scaricare nella dichiarazione dei redditi una spesa sostenuta nell’anno precedente? La risposta è semplice. Con la detrazione, il Fisco italiano arriva a rimborsare il contribuente di quella IRPEF che ha pagato, sempre nell’anno d’imposta di riferimento. Imposta versata sulla sua pensione o sul suo stipendio. Oppure IRPEF da versare a conguaglio con la dichiarazione dei redditi. Detrarre significa di fatto risparmiare sull’imposta da versare. Ecco perché è fondamentale capire cos’è la capienza fiscale.

Ecco alcuni esempi pratici di soggetti che perdono le detrazioni

Chi non versa IRPEF per logica, non recupera nulla. Così come chi ha versato una IRPEF inferiore alle detrazioni di cui ha diritto, non le recupera tutte ma solo una parte. O ancora, chi deve versare una imposta elevata nel modello 730, grazie alle detrazioni potrà sfruttare uno sconto sull’imposta stessa. Ma comunque verserà. La capienza fiscale non è altro che la capacità che ha un contribuente di recuperare l’IRPEF versata. Ecco perché, di fronte a casi di contribuenti che hanno sostenuto nell’anno precedente ulteriori ed abbondanti spese detraibili oltre alla già citata ristrutturazione, probabilmente non riuscirà a recuperare tutto ciò che gli spetta dal semplice calcolo matematico.

Chi invece nel 2023 non ha avuto redditi, o ha percepito solo redditi esenti da imposta, non potrà scaricare nulla. E così, se il contribuente contava di recuperare 5.000 euro di ristrutturazione come negli anni precedenti, può abbandonare la speranza. Un contribuente che ha scaricato 96.000 euro di ristrutturazione edilizia può recuperare il 50% della spesa. Ed in 10 anni di dichiarazione consecutivi. In tagli da 4.800 euro annui. Nel 2024 questo contribuente recupererà 4.800 euro solo se nel 2023 ha versato 4.800 euro di imposta. Se ne ha versati 2.000, recupererà solo 2.000 euro. Se non ha versato imposta, non recupera nulla. E la quota di detrazione spettante viene persa per sempre. Perché non si può recuperare negli anni successivi.

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