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Ultimi 22 mesi di lavoro con il 10,19% in più di stipendio, ecco i beneficiari

Prendere uno stipendio più alto sul finire della carriera, questo è ciò che oggi possono fare alcuni lavoratori. Tutto nasce da un Bonus contributivo che può finire nelle tasche dei lavoratori che pur avendo maturato il diritto alla pensione, scelgono di restare a lavorare.

Naturalmente non tutti i lavoratori potranno beneficiare di questo autentico premio. Ecco come funziona la misura e come fare per percepire il beneficio spettante. 

Ultimi 22 mesi di lavoro con il 10,19% in più di stipendio, ecco i beneficiari

Il Governo ha deciso di confermare la Quota 103 anche per il 2024. La pensione a 62 anni con 41 anni di contributi è una cosa fattibile anche nel 2024. Ma allo stesso tempo il Governo ha confermato anche la misura che ha accompagnato la Quota 103 nel 2023, ovvero il Bonus contributivo. In pratica chi ha raggiunto età e contributi utili alla Quota 103, ma non decide per la pensione, può restare al lavoro prendendo fino al 10,19% in più di stipendio ogni mese. E lo può fare per 22 mesi, cioè per i mesi che mancano tra i 41 anni di contributi già completati ed i 42 anni e 10 mesi che servono per le pensioni anticipate ordinarie. 

Perché il Bonus?

Ricapitolando, chi è nato nel 1962, e nel 2024 arriva a 41 anni di contributi se decide di restare a lavorare, può presentare domanda all’INPS per lo sgravio contributivo. Il dipendente infatti versa ogni mese per la sua pensione futura il 33% del suo stipendio utile ai fini pensionistici. Il 9,19% è a carico dello stesso lavoratore. Ed è proprio questa parte di contributi che resterebbero al lavoratore in busta paga, generando quello che dicevamo, un incremento di stipendio. Al 9,19% si deve aggiungere eventualmente anche l’1% di aliquota aggiuntiva per chi rientra nella seconda fascia retributiva. A dire il vero, l’utile vero e proprio è più basso rispetto alle percentuali prima citate. Questo perché è stato confermato anche per il 2024, il taglio del cuneo contributivo dei lavoratori dipendenti. E sempre per la quota a loro carico. Grazie a questa misura, i dipendenti versano il 6% per le retribuzioni fino a 2.692 euro ed il 7% per quelle fino a 1.923 euro. Ma resta il vantaggio di godere per gli ultimi 22 mesi di lavoro di una retribuzione maggiore. 

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