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Non tutti sanno che se ti licenzi perdi la NASPI e la pensione in un colpo solo

Il sistema previdenziale italiano ha due misure che permettono di andare in pensione partendo da uno stato di disoccupazione. Le due misure in questione sono l’APE sociale e la Quota 41 per i precoci.

Lo status di disoccupato permette quindi di andare in pensione prima. Ma servono i giusti accorgimenti, a partire da ciò che vuol dire disoccupato. Infatti, parliamo di soggetti che entrano dentro il perimetro della NASPI. Potrà sembrare strano, ma non tutti sanno che se ti licenzi perdi la Naspi e la pensione.

Non tutti sanno che se ti licenzi perdi la NASPI e la pensione in un colpo solo

Il disoccupato per prendere la NASPI deve aver perso il posto di lavoro in maniera involontaria. Quindi, bisogna che l’interessato sia stato licenziato, anche a seguito di procedure di licenziamento collettivo, oppure a seguito di accordi tra aziende e lavoratori. A prescindere dalla motivazione del licenziamento (anche quello disciplinare per esempio), la NASPI viene sempre erogata dall’INPS.
Questo vale anche per chi proviene da un contratto di lavoro a termine o per chi si dimette, ma per giusta causa. In altri termini, probabilmente solo le dimissioni volontarie non danno diritto a prendere l’indennità per disoccupati INPS meglio conosciuta oggi come NASPI.

Occhio a dare le dimissioni volontarie, si perde indennità di disoccupazione e pensione

L’APE sociale ha nei disoccupati una delle categorie a cui viene concessa la facoltà di pensionamento con 63 anni di età almeno e con 30 anni di contributi minimi versati. Ma si deve trattare di disoccupati che hanno terminato di prendere interamente tutta la NASPI loro spettante. Che, come sappiamo, può arrivare anche a 24 mesi di durata per chi proviene da 4 anni di lavoro ininterrotto prima di aver perso l’occupazione.
Anche la Quota 41 per i precoci si rivolge allo stesso genere di disoccupati. Infatti, la pensione senza limiti di età per chi raggiunge 41 anni di contributi, può essere richiesta al termine del periodo indennizzato dalla NASPI. Ma in questo caso tra l’ultimo mese di NASPI preso e la domanda di pensione con quota 41 devono trascorrere almeno 3 mesi.
Come è del tutto evidente, sia per l’APE sociale che per la Quota 41, fondamentale è aver preso la NASPI. Chi è semplicemente inoccupato o disoccupato, ma non ha preso la NASPI, perché magari ha presentato dimissioni volontarie al suo ultimo datore di lavoro, non potrà avere accesso alle due misure di pensionamento anticipato. Pertanto, chi si licenzia da solo dal posto di lavoro, non lo perde involontariamente e di conseguenza perde sia la NASPI che le due opportunità di andare prima in pensione.

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