Il nostro parlare è influenzato, spesso, da tanti modi di dire che ripetiamo, come pappagalli, senza saperne l’origine. Ad esempio, quando si discute da lungo tempo per una questione, si dice “tagliamo la testa al toro” prendendo la decisione. Ed ecco l’origine di questa frase.
Quante volte utilizziamo dei modi di dire per dare un senso ad una frase che vogliamo pronunciare. Un gergo entrato nell’uso comune e comprensibile da tutti. Se uno dice “tocchiamo ferro”, non ha certo bisogno di spiegare la sua intenzione, anche se, magari, nessuno dei presenti ne conosce il significato.
Perché è importante, anche per una propria cultura personale, sapere il motivo per il quale si usano certi detti, in particolari situazioni. Oltretutto, avete presente che bella figura potreste fare, con gli amici, sciorinando l’origine di certi modi di dire? E poi è sempre piacevole conoscere i fatti del passato, perché ti aiuta a capire meglio il presente e a disegnare, magari, un futuro migliore. Ebbene, sai perché si dice “tagliare la testa al toro”? Proviamo a scoprirlo in questo viaggio nella storia.
Partiamo dal suo significato, che sicuramente a quasi tutti è conosciuto. Però, nel dubbio, meglio ricordarlo. Avete presente quelle lunghe discussioni, che si protraggono da tempo, senza mai arrivare ad una decisione? Ad esempio, quando, in famiglia, ognuno propone una meta diversa per l’estate e se ne parla da settimane senza mai decidere dove prenotare.
Poi, finalmente, un giorno, il capofamiglia, o chi per lui, prende in mano la situazione ed esclama “tagliamo la testa al toro, si resta a casa”. Fine del dibattito. Ora, la domanda che, magari, non vi siete mai posti è perché si dica proprio così. Perché si usa la testa metaforica del povero toro e non quella di un altro animale?
Il tutto prende spunto da un fatto realmente accaduto. Saro Trovato, lo spiega in Perché diciamo così (Newton Compton Editori) e dipende da Venezia. Siamo nel 1162 e Aquileia, con a capo il suo patriarca, prova a conquistare Grado, che era sotto Venezia. Così, il doge, capo della Serenissima, sconfisse l’esercito nemico. Risultato?
Doge imprigionato insieme a 12 prelati e a 12 suoi alleati. Si chiese il riscatto che consisteva in 12 pani per i prelati, 12 maiali per gli alleati e un toro per il patriarca. Il pane venne distribuito al popolo, la carne di maiale ai senatori e il povero toro venne decapitato, in piazza, come simbolo del patriarca. Ponendo fine alla questione. Ecco, dunque, perché ancora oggi si dice “tagliare la testa al toro”.
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