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Ecco perché prendi poco di Assegno di Inclusione e cosa puoi fare per aumentare il sussidio

L’Assegno di Inclusione ha degli importi che sono per tante famiglie, inferiori a quelli che percepivano con il Reddito di Cittadinanza. Il principale motivo di questa riduzione sono le scale di equivalenza.

Si tratta di quei parametri con cui vengono passati gli importi spettanti ai richiedenti, in base alla composizione del nucleo familiare. Oggi analizzeremo questi parametri per arrivare a comprendere il calcolo della prestazione effettivamente erogata a chi ha già preso le prime ricariche del sussidio.

Ecco perché prendi poco di Assegno di Inclusione e cosa puoi fare per aumentare il sussidio

L’importo del sussidio preso sulla nuova card non ti piace? Ecco perché prendi poco di Assegno di Inclusione, perché tutto parte dalla scala di equivalenza. Per l’Assegno di Inclusione il parametro della scala di equivalenza usato dall’INPS inizialmente è pari ad 1 come lo era anche per il Reddito di Cittadinanza. In pratica, un singolo senza redditi e senza patrimoni, con ISEE pari a zero e senza familiari, prende 500 euro oggi con l’Assegno di Inclusione come prendeva 500 euro ieri con il Reddito di Cittadinanza. Per altre tipologie di richiedenti invece tutto cambia. Le scale di equivalenza dell’Assegno di Inclusione partendo da 1 come parametro di base sono:

  • 0,5 per ogni componente con disabilità o non autosufficienza;
  • 0,4 per ogni componente con età pari o superiore a 60 anni;
  • 0,4 per ogni componente maggiorenne con carichi di cura per figli sotto i 3 anni, per più di 3 figli minori o per invalidi gravi;
  • 0,3 per ogni componente adulto preso in carico dai servizi sanitari o sociali;
  • 0,15 per ciascun minore di età, fino a due;
  • 0,1 per ogni ulteriore minore di età oltre il secondo.

Perché la scala di equivalenza è sfavorevole con l’Assegno di Inclusione

Partendo dai parametri di sopra, alcuni esempi permettono di capire perché a conti fatti le famiglie spesso risultano penalizzate dai nuovi importi dei sussidi. Innanzi tutto, i soggetti di età compresa tra i 18 ed i 59 anni, non rientrando tra i beneficiari dell’Assegno di Inclusione non vanno considerati. Quindi, una famiglia con due adulti e due bambini, partendo da 1, prenderanno 500 euro moltiplicato per 1,30 perché al parametro base si aggiunge 0,15 per ciascun figlio minorenne.
Due adulti di 50 anni, di cui uno invalido, prenderebbero 500 euro di base moltiplicato per 1.50, perché si aggiunge 0,50 per il solo invalido. La prima famiglia con il reddito di cittadinanza prendeva di più, perché al parametro base di 1 si aggiungeva 0,40 per ogni maggiorenne e 0,20 per ogni minorenne, arrivando a moltiplicare 500 euro per 1,8. Aumentare l’Assegno di Inclusione non è possibile. Una cosa però possono fare coloro che non sono considerati come utili al calcolo del sussidio per la loro famiglia. Possono richiedere il Supporto Formazione e Lavoro. La misura che permette di prendere fino a 350 euro al mese partecipando ai corsi e ai programmi di formazione per trovare nuova occupazione.

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