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Pensione a 62 anni con contributi che valgono 18 e non 12 mesi

Per andare in pensione nel 2024 l’età di 62 anni può bastare. Questo vale per quanto riguarda la Quota 103, ma vale anche per quanto riguarda la pensione anticipata ordinaria.

L’ostacolo però è la carriera contributiva necessaria. Infatti, servono carriere ben più lunghe di 40 anni. Un ostacolo per diversi lavoratori, perché si tratta di una carriera davvero molto lunga. Però alcune soluzioni per andare comunque in pensione anche senza arrivare a 41 anni esistono. Ed in questo aiuta la cosiddetta pensione con opzione al contributivo.

Pensione a 62 anni con contributi che valgono 18 e non 12 mesi

Con la Legge n° 335 del 1995, precisamente con il suo articolo 1, comma 23, fu introdotta la cosiddetta opzione contributiva. In pratica, vide i natali una norma che permetteva ai lavoratori con carriera iniziata prima del 1996, di optare per la liquidazione della pensione con il sistema contributivo. Una facoltà concessa a lavoratori iscritti presso l’Assicurazione Generale Obbligatoria oppure ai fondi sostitutivi ed esclusivi dell’AGO. Scegliere il calcolo contributivo, che notoriamente è penalizzante dal punto di vista degli importi della pensione, può essere considerato un errore. Ma evidentemente dietro una cosa di questo genere si nascondono alcuni vantaggi. E per esempio, ci sono vantaggi anche per la Quota 103 nel 2024.

Per aderire all’opzione contributiva il lavoratore deve rispettare tre requisiti aggiuntivi:

  • bisogna avere meno di 18 anni di contribuzione alla data del 31 dicembre 1995;
  • servono almeno 15 anni di contribuzione di cui almeno 5 successivi al 31 dicembre 1995.

Ecco i vantaggi dell’opzione contributiva con la Quota 103

Perché scegliere il ricalcolo contributivo della prestazione? Innanzitutto, perché a volte anziché essere penalizzati come assegno, il calcolo contributivo favorisce. Certo, è un caso raro, ma esiste. Infatti, chi nella vita ha avuto retribuzioni elevate nei primi anni di carriera e poi lo stipendio è calato, potrebbe trarre giovamento da questo ricalcolo. Ma per esempio, con la pensione a 62 anni con contributi pari ad almeno 41 anni, cioè con la Quota 103, i vantaggi sono anche altri. Per esempio, i periodi di contribuzione versati prima di aver compiuto 18 anni di età, valgono il 50% in più, cioè 1,5 volte. Significa che un anno versato prima dei 18 anni di età vale 18 mesi. Un vantaggio che può tornare utile a chi non riesce ad arrivare ai 41 anni richiesti. Inoltre, con l’opzione contributiva valgono anche i contributi da malattia che nell’estratto conto sono indicati con la nota 3 che significa “non validi per il requisito pensionistico”.

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