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È una delle piante sacre venerate dai Buddhisti e possiamo coltivarla anche in giardino! Ecco come fare

Le piante hanno da sempre rivestito un ruolo cruciale nelle tradizioni e nelle credenze di molteplici culture. Non solo forniscono ossigeno, cibo e rifugio, ma in molti casi sono state anche attribuite loro proprietà magiche o spirituali.

Diverse culture associano specifiche piante alla fortuna, alla salute e al benessere, credendo che esse possano influenzare positivamente la vita delle persone. Tra le molteplici piante considerate sacre e portatrici di fortuna, ne spicca una in particolare per la sua bellezza e per le leggende che la circondano secondo la tradizione buddhista.

È una delle piante sacre venerate dai Buddhisti ed è perfetta da posizionare in giardino

La pianta che vedremo oggi è il Ficus religiosa, un albero maestoso, venerato non solo per la sua imponenza fisica ma anche per il suo profondo significato spirituale. Originario dell’India e delle regioni circostanti, questo fico si distingue per le sue foglie dal caratteristico cuore a punta e per la sua capacità di crescere anche in condizioni difficili, simboleggiando la resilienza e la perseveranza.

La cura del Ficus religiosa, detto anche Albero della Bodhi, richiede attenzione, ma può essere coltivato anche fuori dal suo habitat naturale con i giusti accorgimenti. Preferisce posizioni soleggiate o semi-soleggiate e terreni ben drenati, ma umidi. Non tollera il freddo, quindi in climi più freddi, soprattutto all’inizio, è consigliabile coltivarlo in grandi vasi al chiuso durante l’inverno, assicurandosi che riceva sufficiente luce solare. L’irrigazione deve essere regolare ma senza eccessi, per evitare ristagni idrici che potrebbero danneggiare le radici.

Perché è considerata una pianta sacra?

L’Albero della Bodhi, dunque, è una delle piante sacre venerate dai Buddhisti. Secondo la tradizione, fu sotto un Ficus religiosa che Siddhartha Gautama, il futuro Buddha, trovò l’illuminazione dopo una lunga meditazione. Seduto in profonda meditazione sotto la vasta chioma dell’albero, Siddhartha comprese le cause della sofferenza umana e come superarle, raggiungendo così uno stato di completa illuminazione o “bodhi”, da cui il nome “Albero della Bodhi”.

Questa storia ha reso il Ficus religiosa un simbolo potente di pace, saggezza e realizzazione spirituale. Non sorprende che molti fedeli e monaci buddhisti scelgano di meditare vicino a questi alberi, cercando di connettersi con la profonda pace e la conoscenza che rappresentano. In molti templi buddhisti, è possibile trovare alberi di Bodhi piantati come ricordo dell’illuminazione di Buddha e come simbolo di speranza per tutti coloro che cercano la propria via verso la saggezza.

Quindi, la sua presenza in giardino, non darebbe solo un tocco di verde in più, ma anche uno spazio per meditare e per entrare in sintonia con sé stessi e con la natura. Di piante portafortuna ne esistono veramente tante, ma ce n’è una in particolare, la Dieffenbachia, che è anche molto velenosa.

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