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Perché gli animali vanno in letargo: la risposta non è scontata!

Primavera è sinonimo di risveglio e di rinascita e questo vale soprattutto per gli animali che si risvegliano dal loro lungo sonno invernale. Ma perché e come avviene questo processo?

Non tutti gli animali vanno in letargo, ma una buona parte di loro, quando i mesi freddi giungono alle porte, preferiscono trascorrere il tempo a dormire e risparmiare le energie. Difatti, al contrario dell’essere umano, alcune specie mettono in pratica diverse strategie per sfuggire alla morte certa causata dal freddo. Alcuni uccelli hanno la tendenza a migrare in luoghi più caldi, per esempio, altri animali, invece, vanno in letargo.

Perché gli animali vanno in letargo

Per combattere il freddo e garantire la loro sopravvivenza, quindi, alcune specie animale hanno ideato lo stratagemma del letargo. Questo, altro non è che un riposo prolungato per diversi mesi, fino all’avvento della primavera. Per alcuni animali, quando le temperature iniziano ad abbassarsi, diventa difficile cibarsi. Per questo diventa essenziale sopravvivere in maniera alternativa. Per adattarsi al clima e alla scarsità di viveri, riducono le loro funzioni vitali e il corpo attinge alla riserva che gli stessi animali hanno creato nei mesi precedenti. Per prepararsi al letargo, le specie mangiano molto più del solito, si irrobustiscono e creano il grasso che occorrerà loro per preservare il calore. Non solo si mettono all’ingrasso, ma preparano anche la tana o il nido in modo da rimanere isolati e al caldo. Scientificamente è ancora difficile spiegare questo meccanismo in quanto per alcuni animali questo processo avviene del tutto in maniera naturale.

I tipi di letargo

In natura è stato possibile venire a conoscenza di due tipi di letargo: parziale e totale. Le specie animali che adottano il letargo parziale sono quelle a sangue freddo. A causa della loro temperatura corporea, gli animali a sangue freddo non riuscirebbero a vivere al clima troppo rigido per tanto tempo. Questi animali, dunque, si svegliano ad intervalli più o meno regolari per far fronte ai loro bisogni vitali. Si questi animali fanno parte: salamandre, serpenti, rane e alcuni piccoli mammiferi.

Il letargo totale, invece, è messo in pratica dagli animali a sangue caldo come orsi, marmotte, pipistrelli, criceti e il ghiro. Quest’ultimo, in particolare, può dormire fino a 11 mesi se le circostanze lo permettono. Ogni tipo di letargo avviene in maniera naturale ed è quindi necessario per la sopravvivenza dello stesso animale. Il metabolismo si riduce, la pressione sanguigna si abbassa e il battito cardiaco rallenta. Poi a primavera, o con l’innalzamento delle temperature, le funzioni vitali riprendono il loro normale corso.

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